Eno-Trattoria Da Beppino

info@dabeppino.it -

Via Valdicastello Carducci, 34
55045 Pietrasanta "Versilia" - Toscana
Gradita la Prenotazione al +39 0584 790400

La Carta dei Vini



Dal vino in damigiana ai Super Tuscans.
Il culto del vino nasce contestualmente alla nascita dell’osteria, ben oltre 60 anni fa, quando il locale non aveva ancora sviluppato le prime proposte culinarie ma era soprattutto una semplice mescita di vino, un luogo di ritrovo per passare qualche ora dopo il lavoro.

“Beppino” era conosciuto in zona perché aveva sempre del buon vino. Nonno Giuseppe (“Beppino”) acquistava il vino in damigiane quando da un contadino, quando dall’altro. Ogni anno, infatti, doveva trovare il vino migliore, perché, a quel tempo le tecniche di vinificazione erano rudimentali e non era detto che il vino buono di un certo contadino lo sarebbe stato anche l’anno successivo.

Visitava di persona le piccole cantine (in genere poco più di una stanza seminterrata con qualche botte) dei contadini dei colli vicini e acquistava il vino dopo averlo assaggiato… ma solo una o due damigiane per volta, perché il rischio era che quei vini così genuini, ma anche così fragili, nell’arco di un paio di mesi potessero cambiare di sapore peggiorando, facendo il cosiddetto voltolino… Quindi ogni volta si assaggiava di nuovo e solo dopo si compravano altre due o tre damigiane.


A quel tempo per trovare del vino buono non bisognava andar lontano, bastava guardarsi intorno. I colli vicini erano tutti coltivati, almeno in parte, a vite… C’era il vino di Strettoia, quello dello “Strinato” dalla parte di Ripa, quello della vicina “Selvetonda”, quello di “Regnalla”, ma senza dubbio il migliore era quello di “Montepreti”, il colle posto a sud-est rispetto alla trattoria. Il vino di Montepreti era quello che piaceva di più soprattutto perché era subito pronto, di pronta beva, un po’ come, con i dovuti paragoni, certi vini di Bolgheri pronti e piaciosi.

I vitigni che componevano i vini di quel tempo erano molti ed alcuni ormai persi, ma perlopiù si coltivava il Vermentino (quello “normale” e quello a bacca grossa), il Trebbiano e la Malvasia per i bianchi; Il Sangiovese, il Canaiolo, la Massaretta, la Pollera, la Nocella… per i rossi.

Già a quel tempo c’era una “scelta” nelle proposte: oltre al fiasco impagliato, di vino bianco o al rosso, c’era anche un vino più buono nascosto sotto il banco in un bottiglione verde che veniva offerto ai clienti più esigenti, agli “intenditori”. In realtà era lo stesso vino, ma servito con il bottiglione diverso aveva uno scopo ben preciso… Nonno Giuseppe teneva solo il vino migliore nei due tipi bianco e rosso… ma c’era, ogni tanto, qualcuno che per convinzione o per atteggiarsi o perché aveva mangiato una frittata di porri a pranzo, esclamava: “Oh Beppino un mi sembra il solito vino…!”. E allora lui da buon commerciante diceva a bassa voce: “… m’era sembrato anche a me che questa damigiana non fosse più la stessa… senti un po’ questo!” e come per magia tirava fuori il bottiglione da sotto il banco, lo versava con circospezione… e chiedeva: “Che ti sembra?” ed in risposta otteneva sempre: “Si… ora ci siamo Beppe, ora si!”.

Negli anni il locale si è evoluto e da semplice mescita di vino al bicchiere (una domenica fu venduta un’intera damigiana al bicchiere) si è passati, nei primi anni 50, all’”osteria con mescita di alcolici” e poi a Trattoria (anni ’70/80) ed infine oggi all’Eno-Trattoria, proprio a voler sottolineare la vocazione enologica che negli anni ci ha accompagnato.

La cantina di oggi, che offre oltre 800 selezionate etichette, nasce da tutto questo, ovvero da una passione per il buon bere che abbiamo ormai nel nostro DNA da oltre mezzo secolo.  I vini in carta sono perlopiù italiani con una scelta di vini internazionali in continuo divenire, prediligendo, per la tipicità del nostro menù, i vini rossi ai bianchi. La lista dei vini è suddivisa oltre che tra i vini d’inizio pasto (champagne, metodo classico, prosecco…), i vini bianchi e rossi e i vini da dessert, anche in varie sottosezioni relative alle regioni italiane e ai territori di provenienza dei vini. Le proposte Toscane, come ovvio, hanno ampio spazio con etichette che vanno dai più immediati e freschi vini “Locali” agli immancabili vini del Chianti Classico, fino ad arrivare ai più blasonati Super Tuscans. Particolare attenzione è stata fatta ai vitigni (elencati in lista) che compongono i vini proponendo anche molte etichette a monovitigno per cercare di far meglio conoscere la tipicità delle varietà d’uva con le loro peculiarità e caratteristiche. Un’eccellente selezione è stata fatta anche sulla proposta delle bottiglie magnum (1,5 litri) e delle mezze bottiglie (0,375 litri) per dare un’offerta più ampia e versatile.


Ma la cosa che più ci caratterizza è la continua ricerca del miglior rapporto qualità/prezzo, cercando di proporre sempre ottimi vini a prezzi ragionevoli, anche per andar incontro alle esigenze di mercato e a quelle economiche. Non a caso ogni anno facciamo cene degustazione con grandi produttori per approfondire la conoscenza delle etichette di una determinata azienda e la filosofia che la contraddistingue. E soprattutto realizziamo, unici nel territorio, le cosiddette “degustazioni Orizzontali” dove si degustano, alla cieca, i vini della stessa tipologia ed annata di 6/8/10 aziende diverse; così da permettere, a noi e ai nostri clienti, di compiere un confronto equo che permetta di capire quale, tra i vini selezionati, riscontri la più ampia approvazione di appassionati e non. Piccoli passi nell’universo vino che ci permettono di selezionare le migliori etichette da offrire ai nostri clienti.

Daniele Lazzerini